Attualmente il sovrappeso e l’obesità costituiscono nelle società sviluppate uno dei principali fattori di rischio ed una delle spese piú gravose per il gran numero di malattie acute e croniche che da essi si originano e che diventano poi causa di grave invalidità e di notevole disagio sociale.

In Italia un uomo su due e una donna su tre sono in sovrappeso, un individuo su dieci, indifferentemente al sesso d’appartenenza, è invece obeso. Molto grave è la situazione nella fascia d’età tra i 5 e i 17 anni, dove un bambino su tre è in sovrappeso o obeso.

La tendenza del problema si prospetta inoltre molto diversa tra adulti e giovani. Mentre nei prossimi dieci anni si stima un aumento di circa il cinque per cento di adulti in sovrappeso o obesi, anche se con un rallentamento rispetto al decennio precedente, per quanto riguarda invece i giovani questo valore balza a ben il cinquanta per cento, raddoppiando rispetto al dato precedente e prospettando scenari futuri decisamente inquietanti. 1

Tutto questo finisce per peggiorare lo stato di salute e quindi il benessere della popolazione in generale con un notevole aggravio dei costi a carico del servizio sanitario nazionale.

In questi ultimi anni la consapevolezza di tale situazione si è fatta strada anche tra il pubblico, che però è stato spesso indirizzato verso scelte irrazionali, oppure verso l’autoprescrizione di diete, trattamenti parafarmacologici, programmi dimagranti, terapie basate su mezzi tecnologici spesso contrabbandati da una fantasiosa patente di scientificità, con tutte le conseguenze negative che ne sono derivate, essendo tali espedienti ovviamente sottratti alla sorveglianza fondamentale del medico.

Occorre quindi sensibilizzare l’opinione pubblica non solo sull’urgenza e sulla gravità di considerare il sovrappeso una vera e propria malattia, ma soprattutto sulle buone regole mediche che sono necessarie per affrontarla, questo perché si è calcolato che a seconda della gravità della condizione, l’aspettativa di vita della persona in sovrappeso od obesa può ridursi fino anche alla metà rispetto a quella delle persone il cui peso è normale.