Avvertenze nella Terapia Dimagrante
come evitare i rischi delle diete
Va tenuto comunque presente che, una volta iniziata la terapia dimagrante, il fabbisogno calorico diminuisce con il ridursi del peso corporeo, quindi, dopo dimagrimenti importanti, ad esempio 10 kg su 100 kg di massa corporea, occorre diminuire ulteriormente l’introito calorico, in genere di 200 calorie per volta, rispetto a quello iniziale in modo da proseguire efficacemente la dieta.
Un’altra regola da tenere presente è che in ogni dieta l’obiettivo della terapia dimagrante dovrebbe essere una prima riduzione del peso corporeo non superiore al dieci per cento di quello iniziale. Una volta raggiunto questo obiettivo, ulteriori cali possono essere programmati solo successivamente ed in accordo con il proprio medico.
Va detto inoltre che il rischio associato ad un eccesso ponderale risulta maggiore tra i 30 ed i 45 anni, soprattutto se la tendenza al sovrappeso ha origini giovanili, l’esigenza di un intervento diventa quindi tassativa entro quest’età. Tuttavia, a mano a mano che si passa dall’età giovanile a quella senile, l’obesità da iperplastica, legata cioè ad un aumento del numero delle cellule adipose, diventa ipertrofica, legata invece al loro aumento di volume. Pertanto attorno ai 70 anni, il sovrappeso non comporta piú un maggiore rischio di mortalità, ma anzi, può diventare un fattore protettivo perché costituisce una riserva energetica per l’organismo che ha difese immunitarie meno efficienti ed è debilitato dai processi degenerativi tipici dell’età.
Se il sovrappeso non ha causato danni fino a 75 anni, difficilmente quindi li produrrà in seguito. È categorico comunque mantenersi sotto un bmi di 30 almeno fino ai 65 anni. Il miglior programma per la perdita del peso in eccesso è quindi rappresentato dalla associazione di tre componenti: una lieve restrizione calorica, la modificazione delle abitudini alimentari ed un esercizio fisico regolare di tipo dinamico.
Un programma dimagrante accettabile dovrebbe pertanto avere le seguenti caratteristiche:
- apporto calorico
- Fornire almeno 1200 calorie al giorno per un adulto normale in modo da evitare un apporto incompleto di nutrienti indispensabili all’organismo
- bilancio calorico
- Indurre un bilancio negativo non superiore alle 500–1000 calorie al giorno per un adulto normale, controllando che la riduzione del peso corporeo non superi 1 kg alla settimana
- alimenti
- Utilizzare alimenti freschi facilmente reperibili, il piú possibile a chilometri zero e di provenienza biologica, rivolgendosi a prodotti di stagione, ben accettati e facili da preparare
- supporto psicologico
- Accompagnare la dieta con un’opportuna modifica del comportamento, per eliminare le cattive abitudini alimentari e permettere in seguito un piú facile mantenimento del peso corporeo raggiunto
- esercizio fisico
- Includere un programma di esercizio fisico che comprenda un allenamento da svolgere almeno 3 giorni alla settimana. L’esercizio fisico deve essere praticato con regolarità e costanza. Ciascuna seduta, della durata di 20-30 minuti, deve produrre una spesa calorica di almeno 300 calorie per essere efficace. L’esercizio fisico deve essere svolto ad una intensità compresa fra il 60 e il 70% della massima frequenza cardiaca e solo dopo una specifica valutazione medica che possa escludere la presenza di eventuali controindicazioni. Da ricordare che incrementando l’intensità dell’esercizio, si ottiene un effetto piú rapido sulla riduzione di peso, questa però si deve mantenere fra 450 gr e 1 kg alla settimana e se diventa superiore bisogna incrementare l’apporto calorico
- farmaci
- Non utilizzare farmaci. Ogni tanto vengono proposte e pubblicizzate sostanze per perdere peso. Di solito sono farmaci che possono provocare problemi, anche seri, all’organismo, creando nello stesso tempo l’illusione di poter risolvere magicamente il problema del sovrappeso. In realtà è importante ricordarsi che risultati concreti si possono ottenere solo con comportamenti e tempi adeguati.
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