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Dimagrire con la Dieta Aminoacidica

una dieta accessibile a tutti

Proteina, esemplificazione della struttura, formata da una catena in sequenza di aminoacidi.

Da quando anni fa, seguendo dapprima i lavori del celebre dietologo americano George L. Blackburn e in seguito quelli di altri maestri, tra cui uno dei piú conosciuti chirurghi plastici brasiliani, artefice di veri miracoli tra le dive di Hollywood grazie alla sua visione internistica della bellezza, decisi di creare una mia dieta personale ispirandomi alla loro dieta aminoacidica, devo dire che i risultati ottenuti non mi hanno mai deluso. Ho prescritto infatti questa dieta a pazienti di tutte le età ed affetti dalle patologie piú varie, come ad esempio la giovane con la cellulite, l’infartuato reduce dall’unità coronarica bisognoso di un rapido dimagrimento, la signora in menopausa, gli anziani in sovrappeso con problemi alle articolazioni o il colesterolo elevato e cosí via, cercando tanto di semplificare al massimo il metodo quanto e soprattutto di ridurre i costi, in modo da renderla accessibile a tutti.

La soddisfazione maggiore me l’hanno data quei pazienti che sono arrivati a me con il passaparola e dopo aver provato inutilmente le diete piú fantasiose o prescritte anche da qualche guru frequentatore dei salotti televisivi. Il successo della dieta aminoacidica sta infatti tutto nel suo meccanismo biochimico, anche se devo dire che alcuni colleghi sono contrari a questo tipo di dieta, come lo sono in genere nei confronti di tutte le diete chetogeniche, per i rischi che possono presentare e per la rapida vanificazione dei risultati quando eseguite senza alcun controllo.

Tuttavia, una volta prescritta dal medico ed eseguita con scrupolo, grazie all’assunzione dei necessari integratori che ne prevengono gli eventuali inconvenienti, questa è l’unica dieta per dimagrire in modo rapido ed efficace limitando nel contempo tutte le conseguenze negative che ciò può comportare.

In piú per l’ottimo effetto depurante e rigenerante, essa si rivela utile anche nei casi ad esempio di disbiosi intestinale perché la ridotta introduzione di cibo e l’aumentata assunzione di acqua esercita una sorta di riposo forzato sull’intestino che ritrova cosí il proprio riequilibrio microbico. Inoltre la grande quantità di aminoacidi —paragonabili al singolo vagone la cui somma forma il lungo treno della proteina— rafforza non solo il tessuto muscolare, da cui dipende il metabolismo e quindi il consumo energetico, ma migliora le caratteristiche della pelle e delle funzioni vitali grazie all’effetto di stimolo alla produzione di ormoni ed anticorpi e di rinnovamento sull’intero organismo.

Come tutte le diete anche la dieta aminoacidica richiede convinzione e determinazione, ma i venti giorni che sono mediamente necessari per ottenere dei risultati soddisfacenti, passano in fretta ed i quattro, cinque, sei chili persi sono la migliore ricompensa.

Al termine dei venti giorni la dieta aminoacidica viene poi sostituita da una dieta dissociata e, una volta raggiunto il peso prefissato, da una dieta di mantenimento basata soprattutto su di un’impostazione educativa per insegnare al paziente a diventare dietologo di se stesso. Imparando infatti un metodo completo il paziente, se vuole, può procedere anche da solo nel controllo successivo del proprio peso.

La dieta di mantenimento richiede ancora la presenza obbligatoria degli aminoacidi, vero segreto del suo successo. La loro assunzione, da prorogare il piú a lungo possibile, è indispensabile non solo per riacquistare quella tonicità dei tessuti che esalta soprattutto il corpo femminile, ma quando associata ad altri utili integratori, assume un ruolo non indifferente per combattere anche l’invecchiamento in senso piú generale.

Provare per credere.


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